I mercati consolidano, da Trump apertura per l’auto
Piazza Affari oggi accoglie positivamente la nuova apertura degli Stati Uniti sul fronte dei dazi. Il presidente Trump, dopo la tregua di 90 giorni sulle tariffe reciproche (Cina esclusa) e l’esenzione dai dazi per la tecnologia, ha affermato di voler “aiutare alcune case automobilistiche” che hanno bisogno di tempo per spostare la produzione negli Stati Uniti. Viene cioè valutata un’esenzione temporanea dei dazi anche per il settore auto. Ne approfitta così, a Piazza Affari come sugli altri listini, tutto il comparto delle quattro ruote, mentre si registrano invece realizzi sul lusso, in scia a una trimestrale deludente da parte del colosso Lvmh. Prosegue intanto il flusso delle trimestrali Usa, con alcuni nomi fra cui Bank of America, Citigroup, Johnson & Johnson, United Airlines. Fra i dati macro, secondo l’Ecb Lending Survey le banche della zona euro nel primo trimestre hanno inasprito gli standard sulla concessione di prestiti alle imprese, mentre la domanda di prestiti alle imprese è leggermente diminuita; il report Bce prevede un ulteriore inasprimento degli standard nel secondo trimestre. Lo Zew tedesco di aprile è scivolato a sorpresa in territorio negativo. Negli Stati Uniti l’indice manifatturiero Ny Empire di aprile è invece uscito migliore delle attese.
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Ore 17:30 – Ftse Mib finale +2,39% a 35.843 punti
Le Borse europee recuperano terreno per la seconda seduta di fila, mentre Wall Street procede a sua volta in rialzo. A Milano, maglia rosa del Vecchio Continente, le prospettive di una sospensione dei dazi Usa sull’auto premiano in particolare Stellantis (+6,5%) con Iveco a +2,6%, Pirelli +2,3%, fuori dal listino principale Brembo +2,6%. Ancora in luce Leonardo (+5,2%) sulle tensioni geopolitiche, e le banche, con Bpm (+3,6%) e Mediobanca (+3,5%) a guidare i rialzi. Nel lusso il tonfo di Lvmh a Parigi (-8%) contagia solo in parte Moncler e Cucinelli, intorno alla parità, ma penalizza Ferragamo (-4,7%) e Campari (-1,6%). Nuovi realizzi per Amplifon, fanalino di coda del Ftse Mib con -4,6%. Sul forex, l’euro/dollaro frena a 1,1309 da 1,1365 ieri in chiusura. Petrolio ancora debole con il Brent a 64,4 dollari al barile (-0,6%) e il Wti a 60,7 dollari (-0,7%).
Ore 17:00 – Tim consolida
Telecom Italia (Tim) +0,25% a 0,3156 euro consolida all’indomani di un +5,5% e dopo l’accordo per la cessione di Sparkle al Mef e Retelit, evento ampiamente scontato dal mercato. “L’intesa è stata infine raggiunta, nonostante alcuni ritardi legati alla governance e, successivamente, al finanziamento dell’offerta. L’offerta vincolante era stata presentata e approvata dal cda di Tim a febbraio e la firma era prevista per l’11 aprile”, commentano gli analisti di Intesa Sanpaolo (buy con tp a 0,41 euro su Tim). “Il closing avverrà in anticipo rispetto alle previsioni iniziali (primo trimestre del 2026). Tim prevede di destinare metà del ricavato (350 milioni di euro) alla remunerazione degli azionisti nel 2026, probabilmente tramite un buyback su entrambe le categorie di azioni”.
Ore 16:00 – Bce, atteso taglio di 25 punti base
Spread Btp Bund sostanzialmente poco mosso a 117 punti base con il rendimento del decennale italiano in leggero rialzo a 3,70%, in linea con la giornata di prese di profitto sui bond governativi europei. Il mercato intanto punta su un ulteriore taglio dei tassi Bce giovedì prossimo. “Esiste ormai una forte unanimità sul fatto che la Bce effettuerà un taglio di 25 punti base nel meeting di aprile e non vediamo motivi per discostarci da questa view. Con l’inflazione che preoccupa meno, l’incertezza legata alla politica commerciale degli Stati Uniti rappresenterà un ostacolo alla crescita nei prossimi mesi e dovrebbe mantenere la Bce orientata verso un atteggiamento accomodante per il momento”, commenta Jan Felix, Senior Investment Specialist presso Insight Investment. Peter Goves, Head of Developed Market Debt Sovereign Research di MFS Investment Management, spiega: “Siamo fortemente convinti che questa settimana la Bce taglierà i tassi di interesse di 25 pb, portandoli dal 2,5% al 2,25%. Questo in risposta alla notizia del probabile shock negativo sulla domanda derivante dai dazi. Anche prima dell’annuncio dei dazi, l’inflazione era destinata a dirigersi verso l’obiettivo nel medio termine, quindi l’introduzione dei dazi (con un minimo del 10% e i costi aggiuntivi chiaramente in evoluzione), insieme all’incertezza che ne consegue, rende a nostro avviso altamente probabile un altro taglio. Ciò porterà il tasso di interesse nella parte alta della zona neutrale dell’1,75%-2,25%. Tuttavia, riteniamo che anche al 10% i dazi rappresentino un significativo shock negativo per la domanda. L’elevata incertezza potrebbe inoltre ridurre la fiducia dei consumatori, la spesa per i consumi e le strategie aziendali. Gli eventi si susseguono a un ritmo rapido e imprevedibile, per cui lo scenario di base è soggetto a notevole dispersione sulle code”.
Ore 15:30 – Wall Street, apertura positiva
Gli indici di Wall Street aprono in territorio positivo. Fra i singoli titoli:
- Reazione mista alle trimestrali: Bank of America +5%, Citigroup +1,5%, Johnson & Johnson poco mossa; mentre United Airlines segna +1% in attesa dei conti che saranno diffusi a mercato chiuso.
- Fra le auto nuovo rialzi per Stellantis che aggiunge mezzo punto percentuale al +5,6% della vigilia; General Motors cala di oltre 1 punto percentuale dopo il downgrade di Barclays a equal-weight e quello di Deitsche Bank a hold; debole anche Ford Motor dopo gli acquisti della vigilia (+4%).
- Netflix +3%: secondo il Wall Street Journal, il colosso della tv streaming punta a raddoppiare i suoi ricavi entro il 2030 e a raggiungere una valutazione di 1 trilione di dollari, mentre i ricavi pubblicitari dovrebbero salire a 9 miliardi di dollari entro quella data.
Ore 13:00 – Borse tutte in verde
L’azionario internazionale prosegue il suo recupero dopo le numerose aperture del presidente americano Trump sui dazi. Il sentiment è tornato così cautamente positivo, seppure permangono incertezze sia sulle politiche commerciali sia sugli esiti e sui tempi delle trattative tra gli Stati Uniti e le controparti, innanzitutto la Cina. A mezza giornata Piazza Affari mette a segno un +1,6% con lo Stoxx 600 europeo a +1%. I furto di Wall Street girano sopra la parità. In leggero aumento i rendimenti obbligazionari. Sul valutario, l’euro frena leggermente a 1,1330 contro il biglietto verde. Il petrolio è stabile con il Brent a 61 dollari e il Wti a 61 dollari al barile. L’oro oggi riprende a salire e tratta sui massimi storici sopra 3.200 dollari l’oncia. Fra le criptovalute, Bitcoin a 85.400 dollari (+0,5%).
Ore 11:30 – Ferragamo,
per Equita vale 6,40 euro
Salvatore Ferragamo -1,54% a 5,105 euro frabi peggiori del lusso a Milano dopo i conti negativi del colosso Lvmh. A pesare sul titolo della maison fiorentina è anche la mossa di Equita Sim che ha tagliato il target price sul titolo da 7,10 a 6,40 euro, confermando la raccomandazione hold. Il broker prevede che il gruppo abbia registrato una “partenza d’anno debole”, con “velocità di uscita dal trimestre in peggioramento”. A ciò “si aggiungono anche gli effetti indiretti attesi sulla domanda di settore dalla recente incertezza legata ai dazi sia negli Usa (Ferragamo il secondo titolo più esposto nel settore dopo Cucinelli, con quasi 30% del fatturato negli Stati Uniti) sia in Cina (esposizione al consumatore cinese vicina al 30% medio di settore)”, spiegano gli esperti. Le stime su Ferragamo per il 2025 vengono abbassate del 6% sul fatturato e del 27% sull’Ebit. “La visibilità sul ritorno a crescite e margini sostenibili nel breve periodo rimane bassa, considerando anche la fase di transizione manageriale”.
Ore 10:45 – Lvmh, scure delle banche d’affari
Lvmh crolla a Parigi (-6% a 497,25 euro) trascinando con sé il settore europeo, dopo ricavi in calo del 2% a 20,3 miliardi nel primo trimestre, sotto attese, soprattutto per quanto riguarda la divisione moda e pelletteria. A Milano titoli come Cucinelli e Moncler, dopo uno “shock” iniziale, a metà mattina limitano i danni a un frazionale ribasso, mentre Ferragamo cede oltre un punto percentuale. Fra i broker, Morgan Stanley ha tagliato il giudizio su Lvmh da overweight a equal-weight e il prezzo obiettivo da 740 a 590 euro. Ubs ha ridotto il suo obiettivo di prezzo da 650 a 569 euro, confermando il giudizio neutral; per la banca svizzera “le vendite di Lvmh nel primo trimestre, significativamente peggiori del previsto, suggeriscono che la fine delle revisioni al ribasso degli utili non è ancora in vista”. Goldman Sachs taglia il target sul colosso francese del lusso da 725 a 630 euro, confermando il buy. Mannaia di Jefferies che taglia il prezzo obiettivo da 670 a 510 euro, confermando hold.
Ore 10:00 – Stellantis “fiuta” esenzioni temporanee dai dazi
Stellantis +5,43% a 8,238 euro guida il recupero del comparto auto dopo che il presidente Usa Donald Trump ha affermato di voler “aiutare alcune case automobilistiche” che hanno bisogno di tempo per spostare la produzione negli Stati Uniti. Secondo gli analisti di Equita Sim il capo della Casa Bianca “ha annunciato cambiamenti alle politiche dei dazi per il settore auto ipotizzando esenzioni temporanee rispetto al 25% entrato in vigore il 2 aprile al fine di dare il tempo ai produttori di adattare le catene di approvvigionamento. Dato che l’adeguamento della supply chain richiede parecchi semestri, se non anni, è difficile comprendere quali siano le reali intenzioni e la portate di queste modifiche”. Per il broker “ci si è resi conto che lo shock di dazi al 25% nei confronti di Messico e Canada crea enormi scompensi all’intero settore. Se non altro, questo annuncio allevia le preoccupazioni di breve, facendo rimbalzare il settore partendo dai peggiori performer, ma non rimuove l’incertezza che durerà fintanto che non ci sarà un contesto chiaro e definitivo”. Tra i principali titoli del settore in Europa, ricorda Equita, Stellantis è stato il peggior performer da inizio anno (-39%), seguito da Forvia (-35%) e Porsche (-23%).
Ore 9:30 – Ftse Mib +1,08% a 35.379 punti
La Borsa di Milano accelera sui massimi di seduta al traino di Stellantis +4,3%, Iveco +2,8%, Pirelli +2,6%, dopo le aperture di Trump sui dazi al settore auto. Sul fondo il lusso con Brunello Cucinelli (-2,7%), Moncler (-2%), in scia racconti deludenti nel primo trimestre per Lvmh (-8% a Parigi). Ne risente anche Campari (-1,9%) su cui intanto Hsbc ha rivisto il prezzo obiettivo da 8,30 a 7,90 euro, confermando la raccomandazione buy; e fuori dal listino principale Salvatore Ferragamo (-3%). Da segnalare ulteriori acquisti su Leonardo (+3%) che torna ad approfittare delle tensioni geopolitiche.
Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano
Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib scambiano intorno alla parità.
Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Hsbc hanno tagliato il target price su Campari da 8,30 a 7,90 euro, confermando il rating buy.
Da seguire Stellantis dopo l’apertura del presidente Usa Trump, come detto, sul settore auto (il titolo ha chiuso la sessione americana con +5,6%).
Per quanto riguarda i titoli del lusso, come Moncler e Salvatore Ferragamo, ma anche il beverage con Campari, il colosso mondiale Lvmh nel primo trimestre 2025 ha registrato ricavi in calo del 2% a 20,3 miliardi di euro, sotto attese, anche se il gruppo sottolinea “una buona resilienza” in un contesto geopolitico ed economico globale complicato. Gli Stati Uniti hanno messo a segno un leggero calo, nonostante una buona performance nei settori moda e pelletteria e orologi e gioielli; debole anche il Giappone; vendite per lo più invariate negli altri Paesi asiatici. Il settore Vini e liquori ha registrato un calo organico delle vendite del 9%, attestandosi a 1,305 miliardi di euro nel primo trimestre. Morgan Stanley ha tagliato il giudizio su Lvmh da overweight a equal-weight e il prezzo obiettivo da 740 a 590 euro.
A mercato chiuso ieri Telecom (Tim) ha annunciato l’accordo con Boost BidCo, veicolo controllato dal Mef e partecipato da Retelit, per la vendita di Sparkle sulla base dell’offerta approvata dal cda lo scorso 12 febbraio. L’accordo, la cui valutazione è stata realizzata seguendo la disciplina prevista per le operazioni con parti correlate, determina l’enterprise value di Sparkle in 700 milioni di euro. Il prezzo sarà pari all’enterprise value, rettificato sulla base del valore dell’indebitamento netto e del capitale circolante di Sparkle al closing. Prevista un’eventuale rettifica del prezzo, qualora non vengano raggiunti taluni obiettivi relativi all’Ebitda 2025 di Sparkle. Al closing, atteso entro il quarto trimestre, sarà sottoscritto un contratto volto a regolare i servizi che saranno prestati reciprocamente tra le società.
Preapertura
L’apertura delle Borse europee è attesa oggi poco mossa, all’indomani di una seduta positiva che ha visto Piazza Affari chiudere in netto rialzo (Ftse Mib +2,88% a 35.007 punti). La Borsa italiana è stata trainata da acquisti su Tim, banche e altri finanziari; solo un titolo, Amplifon, in territorio negativo.
Wall Street ha chiuso a sua volta positiva, proseguendo il recupero della scorsa settimana. Gli acquisti sulla Borsa americana hanno fatto capolino non solo sulla tecnologia, dopo l’esenzione dai dazi decisa dall’amministrazione Trump, ma anche sui titoli auto dopo che il presidente Usa ha dichiarato di voler “aiutare alcune case automobilistiche” che hanno bisogno di tempo per spostare la produzione negli Stati Uniti. Stellantis ha guadagnato il 5,6%, Ford Motor +4%, Gm +3,5%.
Il flusso delle trimestrali Usa prosegue oggi con alcuni nomi fra cui Bank of America, Citigroup, Johnson & Johnson, United Airlines.
L’agenda macro prevede alcuni dati fra cui l’Ecb Lending Survey e lo Zew tedesco di aprile; negli Stati Uniti spicca l’indice manifatturiero Ny Empire di aprile.
I future Usa trattano stamattina in frazionale calo.
A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso con un +0,84% a 34.267 punti; il resto dell’Asia va in ordine sparso.
Sul forex, l’euro/dollaro consolida a 1,1350; il petrolio è poco mosso con il Brent a 64 dollari e il Wti a 61 dollari al barile.
Wall Street aveva chiuso ieri sera in rialzo: Dow Jones +0,78% a 40.524 punti, S&P 500 +0,79% a 5.405 punti, Nasdaq +0,64% a 16.831 punti.
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