Trump non molla contro Harvard, ora che la protesta si sta allargando anche ad altri atenei Usa. In un post sul suo Truth Social, il presidente ha definito la prestigiosa università “barzelletta, che insegna odio e stupidità, e non dovrebbe più ricevere fondi federali”. Harvard, ha sostenuto ancora – all’indomani della decisione dell’amministrazione di congelare 2,2 miliardi di finanziamenti – “non può più essere considerata un posto dignitoso per imparare e no deve essere più inserita nella lista delle migliori università o college del mondo”.
Il tycoon ha scritto ancora: “Hanno assunto, da New York (Bill D) e Chicago (Lori L), con stipendi e onorari ridicoli, due dei peggiori e più incompetenti sindaci della storia del nostro Paese, per “insegnare” gestione e governo municipale. Questi due sciocchi della Sinistra Radicale hanno lasciato dietro di sé due città che impiegheranno anni per riprendersi dalla loro incompetenza e malvagità. Harvard ha assunto quasi tutti idioti e “cervelli da uccelli” svegli, della Sinistra Radicale, capaci solo di insegnare il FALLIMENTO agli studenti e ai cosiddetti “futuri leader”. Basta guardare al recente passato del loro Presidente plagiatore, che ha messo Harvard in imbarazzo davanti al Congresso degli Stati Uniti”.
L’amministrazione ha annunciato il congelamento di 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni pluriennali e di 60 milioni di dollari in contratti pluriennali all’Università di Harvard, dopo che l’università si è rifiutata di accogliere le richieste del governo federale giudicandole illegittime.
Dopo Harvard anche la Columbia University si mobilita
Dopo essersi piegata all’inizio di marzo alle richieste dell’amministrazione Trump che aveva tagliato 400 milioni di dollari di fondi federali, la Columbia University ha fatto marcia indietro. Seguendo l’esempio di Harvard l’ateneo al centro delle proteste pro-Gaza della scorsa primavera si è impegnato a “non permettere al governo federale di “chiedere che abbandoniamo la nostra indipendenza e la nostra autonomia”.
In un messaggio arrivato 12 ore dopo la presa di posizione di Harvard a non piegarsi alle richieste dell’amministrazione – a cui ha fatto seguito il congelamento da parte di Washington di 2,2 miliardi di dollari in fondi di ricerca – la presidente pro tempore di Columbia Claire Shipman ha detto di aver letto “con grande interesse” le parole del suo collega di Harvard Alan Garber e aggiunto che l’università di New York “respingerà un’ingerenza pesante da parte del governo che potrebbe danneggiare la nostra istituzione e minare riforme utili”. La Shipman, una ex giornalista della Cnn, ha affermato che qualsiasi accordo in cui i funzionari federali dettassero “cosa insegniamo, cosa ricerchiamo o chi assumiamo” sarebbe inaccettabile.
“Speriamo che altri facciano lo stesso” aveva ieri scritto l’ex presidente Obama su X, parlando anche di tentativo illegittimo di Trump di soffocare la libertà accademica.
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