Si è tenuta oggi al Cinema La Compagnia di Firenze la Selezione Oli Extravergine 2025, promossa dalla Regione Toscana con la collaborazione della Camera di Commercio di Firenze insieme a PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, che ogni anno premia le eccellenze toscane.
L’evento è stata anche l’occasione per parlare del settore olivicolo e delle sue prospettive e la Regione ha illustrato la sua proposta per il piano olivicolo nazionale e il bando da 70 milioni di euro per accrescere la redditività delle aziende olivicole.
La proposta toscana per il Piano ovicolo nazionale
Gennaro Giliberti, dirigente agronomo dell’assessorato all’Agroalimentare della Regione Toscana, ha illustrato la proposta delle Regioni per il Piano olivicolo nazionale. La Regione Toscana, infatti, si è fatta promotrice di una forte sollecitazione, sia verso le altre Regioni che verso il Ministero dell’Agricoltura, con una proposta che è stata largamente condivisa. Il documento si concretizza in obiettivi strategici per il rilancio del settore, un rilancio che deve necessariamente passare per un approccio integrato, che sia in grado di affrontare le criticità strutturali e di valorizzare le eccellenze, a partire dal vivaismo, dove le piante sono sviluppate e selezionate, per arrivare fino alla commercializzazione del prodotto finito, passando attraverso la manutenzione e la ristrutturazione degli oliveti.
Il bando per le imprese olivicole
La Regione Toscana, da sempre al fianco degli olivicoltori, oltre alla redazione della proposta delle Regioni per il Piano olivicolo nazionale, sta supportando la competitività delle aziende agricole (anche olivicole) sui mercati, grazie ad un bando da 70 milioni – “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole” del Piano Strategico della Pac-Psp 2023-2027 – volto ad accrescerne la redditività, migliorandone anche le performance climatiche e ambientali.
Il bando, che scade il 16 maggio, è volto a rafforzare la capacità produttiva del settore, per poter competere sui mercati e anche di poter rispondere alla richiesta di prodotti dei circa 15 milioni di visitatori da tutto il mondo che vengono ogni anno in Toscana e che fanno esperienza enogastronomica.
Sempre nell’ambito della ristorazione, si pone PizzAgricola, un innovativo progetto agroalimentare sostenuto dalla Regione Toscana attraverso i fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR). L’obiettivo è ambizioso: creare una filiera regionale che garantisca una pizza di alta qualità, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori. Una delle novità è l’utilizzo per l’impasto della sansa di oliva, scarto della produzione dell’olio EVO. Dopo un processo di micronizzazione, infatti, diventa un’importante fonte di polifenoli, composti con proprietà antiossidanti, antitumorali, antietà, antinfiammatorie, antibatteriche, antivirali. Valorizzando quelli che sarebbero scarti della filiera olivicolo-olearia, questa pizza sarebbe altamente sostenibile perché promuoverebbe un modello di economia circolare.
La ricerca sull’olio extravergine
Toscana all’avanguardia anche per quanto riguarda la ricerca in laboratorio sull’extravergine. Gli studi sulla tecnica della risonanza magnetica nucleare (NMR) applicata all’olio curati dall’Università di Firenze – Cerm e illustrati durante la Selezione degli Oli 2024, sono stati pubblicati di recente sul prestigioso “Computational and Structural Biotechnology Journal”. Oltre a determinare in pochi minuti le caratteristiche chimiche dell’olio analizzato, come gli acidi grassi, i valori nutrizionali o i polifenoli, la cultivar e l’anno di raccolta, si è arrivati ad includere aspetti sensoriali come l’amarezza, la dolcezza e la piccantezza, che solitamente necessitano di un’analisi tramite panel di assaggio. La ricerca continua per la determinazione dell’origine geografica del prodotto.
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