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Bruxelles riduce gli obblighi per le aziende in vista dell’entrata in vigore della legge Ue sulla deforestazione


Bruxelles – Un’altra delle leggi simbolo del Green Deal abbassa il capo di fronte al nuovo imperativo della semplificazione e della competitività. La Commissione europea dà una spuntatina al regolamento Ue sulla deforestazione (Eudr), la cui applicazione è già stata rinviata di un anno: in vista della sua entrata in vigore, il 31 dicembre 2025, Bruxelles ha pubblicato oggi (16 aprile) una serie di misure che dovrebbero ridurre i costi e gli oneri amministrativi per le aziende di circa il 30 per cento.

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Con questo pacchetto di semplificazioni, la Commissione “mantiene l’impegno assunto nei confronti del Parlamento europeo e del Consiglio”, si legge in una nota dell’esecutivo Ue. Dopo una caotica bagarre sulla possibile modifica del regolamento, la Commissione europea aveva promesso – in particolare all’Eurocamera, dove il Partito popolare europeo e le destre hanno cercato in tutti i modi di annacquare la legge già approvata – che avrebbe “fornito ulteriori chiarimenti sulla normativa ed esplorato ulteriori semplificazioni, nel pieno rispetto degli obiettivi del regolamento”.

In una dichiarazione scritta allegata all’accordo con cui, lo scorso 4 dicembre, le istituzioni Ue hanno sancito lo slittamento in avanti di un anno delle norme, la Commissione si era impegnata ad “alleggerire l’onere per le imprese riducendo i requisiti amministrativi ed eliminando gli oneri burocratici non necessari”. Nello specifico, il provvedimento denominato Eudr (Regulation on Deforestation-free products), dovrebbe impedire l’ingresso nel mercato unico di prodotti che derivino dallo sfruttamento eccessivo delle aree boschive, imponendo alle imprese un maggiore controllo della propria catena di approvvigionamento. Una stretta che riguarda in particolare l’olio di palma, il legno, la carne bovina e la gomma, ma anche diversi materiali associati, come la pelle, il cioccolato, i mobili, la carta stampata e il carbone.

Per prima cosa, Bruxelles ha aggiornato le linee guida per le aziende, le autorità degli Stati membri dell’Ue e i Paesi partner, chiarendo ulteriormente come uniformarsi alla normativa e dimostrare che le proprie attività non sono implicate in processi di deforestazione. Il documento di orientamento “riflette il contributo degli Stati membri, dei paesi partner, delle imprese e dell’industria“, precisa la Commissione europea. Ancora in cantiere invece il sistema di benchmarking, attraverso il quale l’Ue identificherà i Paesi a basso, medio e alto rischio, che “sarà adottato entro il 30 giugno 2025, a seguito di discussioni con gli Stati membri”.

In sostanza, le misure di semplificazione introdotte oggi fanno sì che le grandi aziende potranno ad esempio riutilizzare le dichiarazioni sull’impatto sulla deforestazione quando le merci, precedentemente presenti sul mercato dell’Ue, vengono reimportate. Potranno presentare tali certificazioni annualmente invece che per ogni spedizione o lotto immesso sul mercato dell’Ue. E per le aziende europee sarà sufficiente raccogliere i numeri di riferimento della dichiarazione di due diligence dai propri fornitori e utilizzare tali riferimenti per le proprie dichiarazioni.

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“Ci impegniamo ad attuare le norme dell’Ue sulla deforestazione in uno spirito di stretta collaborazione, trasparenza e dialogo aperto. Il nostro obiettivo è ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, preservando al contempo gli obiettivi del regolamento”, ha affermato Jessika Roswall, commissaria Ue per l’Ambiente. Nell’arco del 2024, la Commissione europea ha tenuto oltre 300 incontri con le parti interessate per facilitare l’attuazione del regolamento.



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