ROVIGO – Liquidare le somme a ristoro promesse e dare corso agli interventi di sostegno annunciati per i pescatori e le imprese che stanno subendo la tremenda calamità rappresentata dal granchio blu e, nel contempo, evitare che un settore unico per tradizione, vocazione e importanza economica subisca una trasformazione irreversibile e, in ultima istanza, una vera e propria desertificazione.
Questo l’appello lanciato, con una interpellanza urgente al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dall’onorevole Nadia Romeo, rodigina, deputato Pd, assieme ai colleghi Vaccari e Braga.
Il documento, infatti, chiude domandando “quali iniziative di sua competenza intenda, inoltre, intraprendere per evitare che le aree colpite dall’emergenza perdano completamente la loro vocazione produttiva che ha portato nel mondo il valore del Made in Italy attraverso attività caratterizzate da una fortissima componente umana, uniche nel loro genere, in grado di contemperare il rispetto per l’ambiente e la capacità di produrre reddito e sviluppo economico”.
Il testo, poi, ricorda come ormai siano numerosi i documenti e le pronunce, tanto a livello regionale, che nazionale, che attestano l’eccezionalità dell’evento calamitoso rappresentato dalla “invasione” del granchio blu, tanto da spingere il Governo alla nomina di un commissario straordinario per fronteggiare la situazione.
Nonostante questo, però, da parte del Governo ancora non è stato dato corso – segnalano Romeo, Vaccari e Braga – a quelle misure invocate dal mondo della pesca, che pure sono previste e percorribili, essendo già a disposizione la dotazione finanziaria necessaria. Come, per esempio, la sospensione dei termini per il versamento dei contributi previdenziali. Si tratterebbe, tra l’altro, di una semplice dilazione, necessaria a dare ossigeno e tempo ad attività crisi, con reddito praticamente cessato, non di una esenzione.
Allo stesso modo – ricordano gli autori dell’interpellanza urgente – non vi è traccia di risorse aggiuntive per il settore, pari a 3,7 milioni di euro, che pure erano state previste e promesse, con un decreto legge di ottobre 2024. Laddove, al contrario, “il programma messo a punto dalla struttura coordinata dal Commissario straordinario, non ancora operativo, destina risorse ingenti ad attività di ricerca, ma ormai per ciò che attiene a questa specie che ha di fatto trasfigurato le aree più produttive d’Europa in termini di molluschi bivalvi, tutto è ben conosciuto”.
In altre parole: non solo non vengono messe a disposizione da parte del Governo le somme necessarie, ma quel poco che c’è viene destinato a scopi ormai resi non più attuali dal drammatico succedersi degli eventi.
Il tutto – chiude l’interpellanza – mentre il settore continua a perdere terreno e lavoratori. “Ad oggi – conclude infatti il documento – il numero dei pescatori che restano impegnati in questa attività e sensibilmente ridotto e si prevede diminuisca ulteriormente nei mesi a venire, se non interverranno provvedimenti efficaci per frenare questa inarrestabile quanto prevedibile emorragia”.
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