La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

Acconti IRPEF salvi, trattamento integrativo 2025 ancora senza soluzione


Il nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo per alcune fasce di reddito ha “tagliato” anche il trattamento integrativo. Sugli acconti IRPEF è arrivato il correttivo, mentre il bonus 100 euro resta ancora in attesa di soluzioni, nonostante le promesse

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Dal 2025 i lavoratori e le lavoratrici dipendenti con una retribuzione lorda tra gli 8.500 e i 9.000 euro hanno perso il trattamento integrativo. E, nonostante le promesse, la soluzione per salvaguardare il bonus di 100 euro in busta paga tarda ad arrivare.

Nel Consiglio dei Ministri di ieri, 22 aprile, è arrivata la correzione sul calcolo degli acconti IRPEF, ma non è stata annunciata nessuna novità per sanare la distorsione che deriva dal passaggio dal vecchio al nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo.

Non solo gli acconti IRPEF in tilt, anche il trattamento integrativo 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha resto strutturali le tre aliquote IRPEF e la riduzione del costo del lavoro dipendente. L’intenzione di stabilizzare le novità con uno storico alle spalle, però, ha generato più di un corto circuito.

Il calcolo dell’IRPEF su tre pilastri è stato confermato dopo un anno di sperimentazione scandito dalle regole del decreto legislativo n. 216 del 2023:

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

  • il testo ha previsto il nuovo calcolo solo per il 2024;
  • e ha previsto il ritorno alle quattro aliquote per gli acconti 2025.

A ridosso della scadenza del ritorno al vecchio sistema, l’ultima Manovra ha approvato in via strutturale le percentuali del 23, 35 e 43 per cento ma non ha aggiornato le disposizioni che prevedevano un ritorno alle quattro aliquote. Da questo disallineamento è nata la necessità di correggere il tiro che ha portato il Governo ad approvare un decreto legge ad hoc nel Consiglio dei Ministri del 22 aprile.

Quello degli acconti, però, non è l’unico tilt che deriva dal rapporto delle novità della Legge di Bilancio 2025 con la normativa pregressa.

Anche il taglio del cuneo fiscale e contributivo, confermato in via strutturale con una nuova veste rispetto al passato, arriva dopo anni di sperimentazione. Ed è proprio dal bonus dipendenti, precedentemente ottenuto tramite l’esonero contributivo, che nasce lintermittenza del trattamento integrativo per alcuni lavoratori e alcune lavoratrici.

Trattamento integrativo 2025, perché non spetta ad alcuni dipendenti?

Nel 2024, per effetto del taglio sui contributi, si è avuto un incremento dell’imposta lorda dovuta e una nuova fetta di dipendenti ha potuto beneficiare del TIR. Eliminato l’esonero contributivo, sono venuti meno i presupposti per ottenere il bonus di 100 euro in busta paga.

Reddito lordo imponibile IRPEF lavoratrice/lavoratore Trattamento integrativo
Da 0 a 15.000 euro 1.200 euro, quando l’imposta lorda determinata sulla base dei redditi di lavoro dipendente e assimilati è superiore alla detrazione spettante ai sensi dell’articolo 13, comma 1, del TUIR, diminuita di 75 euro in rapporto al periodo di lavoro nell’anno
Da 15.000 a 28.000 euro Importo pari alla differenza tra detrazioni fiscali ed IRPEF lorda fino ad un massimo di 1.200 euro
Superiore a 28.000 euro Non viene riconosciuto il trattamento integrativo

Di fatto, il nuovo sistema del taglio del cuneo fiscale e contributivo ha tagliato anche il beneficio che alcuni lavoratori e alcune lavoratrici avevano guadagnato lo scorso anno.

La questione è arrivata in Commissione Finanze della Camera già a fine gennaio. Lucia Albano, sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, annunciava un’attenta valutazione su una “eventuale estensione del trattamento integrativo ai soggetti con una retribuzione lorda tra 8.500 e 9.000 euro”, sottolineando, però, la necessità di un esame finalizzato a considerare gli effetti sul lungo periodo.

Esame, evidentemente, non ancora concluso, nonostante le promesse arrivate a inizio febbraio dal responsabile economico di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato.

In un’intervista rilasciata al giornale online Affari italiani annunciava un correttivo in tempi brevi e, in ogni caso, prima di Pasqua, il momento utile anche per concretizzare un nuovo taglio dell’IRPEF per il ceto medio.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Nel frattempo, però, Pasqua è passata e sul trattamento integrativo si attende ancora una soluzione, così come nessun passo avanti sull’IRPEF è stato fatto, se non per correggere il disallineamento della normativa.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere