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Bonus bollette da 200 euro, sconti su elettrodomestici e novità per le auto aziendali: il Senato approva il decreto


Il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto bollette, già approvato dalla Camera il 16 aprile. Il provvedimento è ora legge

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Il decreto bollette è ora legge. Dopo l’approvazione della Camera, anche il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di conversione, con 99 voti favorevoli, 62 contrari e un astenuto. Il provvedimento, che doveva essere convertito entro il 29 aprile, è stato approvato senza modifiche rispetto al testo già licenziato da Montecitorio il 16 aprile.

Si tratta di un pacchetto di misure dal valore complessivo di circa 3 miliardi di euro.

Bonus bollette da 200 euro

Tra le misure principali spicca un bonus bollette da 200 euro destinato ai nuclei familiari con Isee fino a 25 mila euro. L’importo può arrivare fino a 500 euro per chi rientra già nella platea dei beneficiari del bonus sociale (famiglie con Isee sotto i 9.530 euro). Secondo le stime dell’Arera, saranno circa 5,5 milioni i beneficiari certi, ma in base ai criteri di reddito la platea potrebbe estendersi fino a 8 milioni di famiglie, per un esborso totale di circa 1,6 miliardi di euro.

Gli utenti che vogliono ricevere il bonus devono presentare un Isee valido, e sarà l’Inps a stilare l’elenco dei beneficiari. A partire da giugno 2025, gli operatori energetici saranno obbligati a erogare lo sconto, mentre chi già riceve il bonus sociale ha cominciato a beneficiare dell’aiuto aggiuntivo da aprile.

Tutele graduali per i cittadini vulnerabili

Il decreto prevede anche misure di tutela per i clienti vulnerabili, che potranno restare nel mercato tutelato dell’energia anche dopo il 31 marzo 2027, quando dovevano passare al mercato libero. Tra questi ci sono gli anziani sopra i 75 anni, le persone con disabilità, chi utilizza apparecchiature mediche ad alto consumo energetico, i residenti nelle isole minori non interconnesse, e chi vive in strutture emergenziali a causa di catastrofi naturali. Inoltre, per i debiti condominiali sotto i 5.000 euro, non sarà possibile pignorare gli immobili né bloccare le esecuzioni immobiliari.

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Elettrodomestici e caldaie: via il click day

Il decreto introduce anche importanti novità sul fronte del bonus elettrodomesticiAddio al click day: per usufruire dell’agevolazione sarà ora sufficiente uno sconto diretto in fattura. Questo bonus, previsto per l’acquisto di elettrodomestici di tutte le classi energetiche fabbricati nell’Unione europea, vale il 30% del costo del prodotto, con un tetto massimo di 100 euro. L’importo sale a 200 euro per chi ha un Isee sotto i 25mila euro. Per ottenere il bonus sarà necessario rottamare il vecchio elettrodomestico. I commercianti che applicano lo sconto saranno poi rimborsati dallo Stato attraverso il sistema PagoPA.

Per quanto riguarda le caldaie, continueranno ad essere agevolate solo se inserite in impianti ibridi, ovvero sistemi che prevedono il loro utilizzo in combinazione con una pompa di calore. Gli emendamenti che puntavano a estendere gli incentivi anche alle caldaie tradizionali sono stati ritirati prima del voto di fiducia.

Auto aziendali: niente nuova tassa (per ora)

Stop alla nuova tassazione per le auto aziendali ordinate entro il 31 dicembre 2024 e concesse in uso promiscuo nel primo semestre del 2025. La riforma fiscale prevista inizialmente avrebbe aumentato la tassazione per le auto a benzina e gasolio e ridotto quella per le auto ibride ed elettriche. Tuttavia, il decreto stabilisce che tutte le auto ordinate entro il 31 dicembre 2024 saranno escluse dal nuovo regime fiscale, purché vengano concesse ai dipendenti entro il 30 giugno 2025. Superati questi limiti, si applicheranno le nuove imposte.

Sgravi per le imprese e taglio ai costi dell’energia

Il decreto prevede l’azzeramento della componente Asos, cioè degli oneri di sistema, per sei mesi, a favore dei clienti non domestici con fornitura in bassa tensione e potenza disponibile superiore a 16,5 kW. Inoltre, vengono destinati 600 milioni di euro al Fondo per la transizione energetica nel settore industriale, grazie all’utilizzo di parte dei proventi derivanti dalle aste di quote di emissione CO₂. Questo intervento, sommato ai rimborsi previsti dalla Commissione UE, potrà generare un beneficio stimato in circa 800 milioni di euro.

Infine, viene aggiornata la normativa sulla remunerazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, che sarà sganciata dai prezzi del mercato elettrico. L’obiettivo è evitare che i produttori di energia pulita subiscano eccessive variazioni legate all’andamento dei prezzi.



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