Coinbase, crypto exchange statunitense quotato in borsa, ha confermato che sta valutando la possibilità di richiedere lo statuto di banca federale USA.
In una dichiarazione inviata a Cointelegraph, Coinbase ha affermato che sta valutando la possibilità di richiedere lo statuto di banca federale USA, secondo quanto riferito da un portavoce della società.
“Coinbase sta valutando attivamente questa possibilità, ma non ha ancora preso alcuna decisione formale”, ha dichiarato il portavoce a Cointelegraph.
I commenti fanno seguito a recenti notizie che suggerivano come Coinbase e molte altre importanti società del settore crypto stessero pianificando di richiedere licenze bancarie negli Stati Uniti. Coinbase, gli emittenti di stablecoin Circle e Paxos e il custode cripto BitGo sono le altre aziende citate.
Coinbase non ha chiarito a Cointelegraph il motivo per cui sta pensando di richiedere una licenza bancaria. Tuttavia, una licenza potrebbe potenzialmente consentire alle società cripto di operare come i prestatori tradizionali, accettando depositi e facendo prestiti.
Cointelegraph ha contattato anche le altre aziende che, secondo quanto riferito, stanno valutando la possibilità di richiedere la licenza bancaria.
Tuttavia, le imprese che ottengono lo statuto di banca sono soggette a una più rigorosa rendicontazione e a un controllo normativo. Un esempio è Anchorage Digital, una società crypto in possesso di una licenza bancaria federale.
Nonostante l’azienda abbia ottenuto la licenza, recenti notizie indicano che la Task Force El Dorado del Department of Homeland Security degli Stati Uniti ha avviato un’indagine sulla Anchorage Digital Bank.
Molte aziende crypto probabilmente applicheranno
Le notizie fanno anche seguito alla concessione dell’approvazione preliminare e condizionale da parte dell’Office of the Comptroller of the Currency degli Stati Uniti per lo statuto di banca statunitense a Paxos già nel 2021. Le aziende potrebbero ora prendere in considerazione l’idea di fare domanda, dato che i regolatori statunitensi hanno assunto una posizione più morbida sulla regolamentazione delle crypto e sull’integrazione delle stablecoin nel sistema finanziario generale.
Il cambiamento di posizione è visibile a diversi livelli del governo federale USA. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha recentemente affermato che, con l’adozione degli asset digitali, la creazione di un quadro giuridico per le stablecoin è una “buona idea”. Ha anche riconosciuto che il settore crypto offre un caso d’uso per i consumatori che “potrebbe avere un ampio appeal”.
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Evoluzione della normativa statunitense sulle stablecoin
All’inizio di aprile, la House Financial Services Committee degli Stati Uniti ha approvato una legge di riferimento per le stablecoin sostenuta dai repubblicani, la Stablecoin Transparency and Accountability for a Better Ledger Economy (STABLE) Act.
Un’altra proposta di legge che sta attraversando l’iter legislativo statunitense è il Guiding and Establishing National Innovation for US Stablecoins (GENIUS) Act. Le proposte di legge STABLE e GENIUS differiscono per il modo in cui regolano l’industria delle stablecoin nella loro forma attuale.
Il GENIUS Act è stato presentato per primo e ha superato la commissione bancaria del Senato degli Stati Uniti a metà marzo. Lo STABLE Act, invece, enfatizza la supervisione federale, mentre il GENIUS Act cerca un percorso più flessibile che tenga conto delle normative statali e federali.
Lo STABLE Act imporrebbe una moratoria di due anni sull’emissione di stablecoin collateralizzate sostenute da asset digitali auto-emessi. La legge richiederebbe inoltre che le riserve di stablecoin siano tenute separate dai fondi aziendali.
Il GENIUS Act istituirebbe un quadro giuridico per i pagamenti in stablecoin e farebbe leva sugli emittenti di stablecoin con sede negli Stati Uniti, nel tentativo di rafforzare il dominio globale del dollaro. Il disegno di legge rafforzerebbe inoltre le garanzie antiriciclaggio, gli standard di riserva e di liquidità e i controlli sulle sanzioni. Il disegno di legge classifica gli emittenti di stablecoin come istituzioni finanziarie.
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