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Dl bollette, dal bonus 200 euro per redditi bassi alle imprese. Cosa c’è da sapere


L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva con 99 voti favorevoli e 62 contrari e 1 astenuto la questione di fiducia posta dal Governo sul Dl bollette nel testo identico a quello licenziato dalla Camera. Il ‘ddl di conversione in legge, con modificazioni, del dl n. 19’, che reca ‘misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio e il rafforzamento delle sanzioni delle Autorità di vigilanza’ andava convertito in legge entro il 29 aprile. Il provvedimento prevede interventi per un valore complessivo indicato in circa 3 miliardi. Tra questi figurano un contributo straordinario di 200 euro alle famiglie con Isee inferiore ai 25mila euro e una serie di interventi per le imprese, come l’azzeramento per un semestre della componente Asos (oneri di sistema) sul costo dell’energia prelevata.

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Il testo dispone, in particolare, il riconoscimento, nel 2025, di un contributo straordinario di 200 euro sulle bollette dell’energia elettrica a carico delle famiglie con Isee fino a 25mila euro (vengono stimati in 8 milioni i nuclei in tali condizioni, per un valore della misura stimato in 1,6 miliardi). Tra le correzioni relative a clienti domestici e consumatori figurano l’estensione per tutto il 2027 della tutela ai clienti vulnerabili e la semplificazione dei meccanismi di erogazione del cosiddetto ‘bonus elettrodomestici’ (da 100 a 200 euro in relazione all’Isee). Un decreto interministeriale individuerà gli apparecchi ad elevata efficienza energetica, ai fini del corrispondente smaltimento dell’elettrodomestico sostituito di classe energetica inferiore, mentre il beneficio sarà disponibile in fatture, con il conseguente abbandono del ‘click day’ e i coinvolgimento della piattaforma PagoPa. E, sempre a seguito di emendamenti votati nel percorso parlamentare, arriverà anche un consulente per la gestione delle utenze, un ‘utility manager’. Con una serie di altre correzioni si è intervenuti anche sulle comunità energetiche rinnovabili estendendo, tra l’altro, la qualifica di socio o membro delle comunità alle aziende territoriali per l’edilizia residenziale, agli istituti pubblici di assistenza e beneficenza, alle aziende pubbliche per i servizi alle persone e ai consorzi di bonifica, mentre le pmi già incluse tra i soggetti che esercitano poteri di controllo nelle comunità stesse possono anche essere partecipate da enti territoriali. E’ stato quindi stabilito che i crediti vantati dalla Csea verso i soggetti obbligati al versamento degli oneri generali di sistema e delle ulteriori componenti tariffarie siano assistiti da privilegio generale su ogni bene mobile del debitore.

Il ‘capitolo’ del provvedimento dedicato alle misure di riduzione del costo dell’energia per le imprese prevede, da un lato, la destinazione per il 2025 di 600 milioni di euro per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica nel settore industriale (grazie al parziale utilizzo dei proventi delle aste CO2), dall’altro, l’azzeramento per un semestre della parte della componente Asos applicata all’energia prelevata dai clienti non domestici in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 kW. Il beneficio, derivante dai rimborsi riconosciuti dalla Commissione Ue a fronte di spese anticipate dallo Stato per contrastare i rincari dell’energia, è stimato in circa 800 milioni di euro. Viene inoltre modificata la normativa sulla remunerazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel dettaglio, viene scollegata dai prezzi dell’energia sul mercato elettrico, con l’intento di evitare che i produttori di energia rinnovabile siano eccessivamente influenzati dalle oscillazioni dei prezzi dell’energia. Un articolo aggiuntivo prevede, quindi, che il Gse stipuli contratti per differenza a due vie tramite procedure concorsuali al ribasso dal lato dell’offerta. E per favorire lo sviluppo di capacita’ di accumulo di energia da fonte rinnovabile, il ministero dell’Ambiente stipula per il 2025 una convenzione con il Gse finalizzata a procedimenti di autorizzazione dei sistemi di accumulo (e’ autorizzata la spesa di 750mila euro). L’eventuale maggior gettito Iva derivante dall’aumento del prezzo del gas verrà, inoltre, destinato a misure di sostegno per le famiglie e le microimprese vulnerabili. Tra i compiti, infine, assegnati all’Arera figura l’emanazione, entro tre mesi dall’approvazione del decreto legge, di misure che aumentino la trasparenza e la confrontabilità delle offerte di energia elettrica e di gas ai clienti finali domestici sul mercato libero, (oltre al ricorso di specifici poteri sanzionatori). Al Dl bollette e’ stato, infine, affidato uno slittamento dell’entrata in vigore della stretta fiscale ‘green’ imposta sulle auto aziendali in uso ai dipendenti dall’ultima legge di bilancio. Risulteranno esonerati dall’aggravio i veicoli ordinati nel 2024 e assegnati entro il prossimo 30 giugno.



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