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Industria turistica: la pandemia è alle spalle ma restano i soliti limiti


Nel 2022 continua la crescita e il consolidamento del sistema turistico sardo e delle sue aziende. Come evidenzia l’analisi dei dati statistici forniti dalla Regione, infatti si è confermato il percorso di ripresa intrapreso nel 2021 che ha permesso in soli due anni di ritornare ai valori registrati prima della pandemia. La dinamica dei flussi conferma per la Sardegna un ruolo di primo piano nel contesto turistico nazionale ed internazionale e di destinazione turistica balneare fortemente attrattiva: gli arrivi (3,4 milioni) e le presenze (14,7 milioni) fanno segnare un +38% rispetto al 2021 collocandosi a livelli prossimi a quelli segnati nel 2019. L’espansione del mercato nel 2022 è stata alimentata in modo particolare dal maggiore afflusso di turisti esteri (+ 76% di arrivi rispetto al 2021) e da un ulteriore rafforzamento del flusso interno (+ 16%). Non cambia, invece, la distribuzione temporale del flusso turistico che si presenta concentrato nei mesi dalla stagione estiva.

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La performance positiva misurata dai dati dei movimenti negli esercizi ricettivi sardi si è riflessa sul valore dei ricavi prodotto dalle 61 aziende turistiche presenti in Top 1000, in crescita di 11 unità rispetto al 2021, e sugli indicatori medi che manifestano un trend ampiamente positivo (+50%) rispetto ai dati 2021. Aumenta in modo considerevole anche il numero di occupati il cui valore mediano si attesta a 51 unità (+32% rispetto ai 38 del 2021). L’insieme di imprese classificate in Top1000 si conferma disomogeneo. In primo luogo, da un punto di vista merceologico, si conferma la centralità nel settore delle aziende che offrono servizi di accoglienza turistica (45 aziende) e, in particolare, alberghiera (39 aziende).

A queste si uniscono 10 aziende impegnate nelle attività di somministrazione di pasti e bevande e 6 aziende di tour operator e agenzie di viaggio. In secondo luogo, in ragione di un turismo prettamente estivo e balneare, le aziende sono concentrate in larga prevalenza in comuni costieri e solo 3 sono site in comuni dell9entroterra. Infine, l’eterogeneità è anche di matrice economica e dimensionale: le prime 10, infatti, realizzano oltre il 55% del fatturato aggregato di settore.

La classifica per volumi di ricavi vede in testa Sardegna Resorts (23° in Top 1000 2022), azienda alberghiera, la quale realizza un fatturato di 105 milioni di euro, in crescita di oltre 35 milioni rispetto al 2021 confermando il primato detenuto fin dalla prima edizione del report (2018). Segue Progetto Esmeralda al 34° posto (fatturato 66,7 milioni di euro), operante nel settore dei Villaggi Turistici e chiude il podio Delphina al 40° posto (57,7 milioni di euro). Come si è riflessa l9espansione della domanda e di ricavi nella dinamica economico-finanziaria delle aziende sarde? Partendo dall9osservazione del risultato complessivo della gestione, si evidenzia il rafforzamento dell9equilibrio economico delle aziende del campione segnalato dall9aumento dei valori mediani del risultato dell9esercizio nel 2022 pari a 214 mila euro (+13% rispetto all9anno precedente) e dal fatto che l987% di queste hanno registrato un utile.

Similmente, la redditività del capitale di rischio misurata dal ROE (Return on Equity) si colloca su valori medi positivi ed elevati (+15%). Focalizzando l9attenzione sul core business delle aziende, la performance reddituale si conferma positiva come testimoniato dalla crescita del reddito operativo mediano (367,3 mila euro, + 26,4%) e del Margine operativo lordo (944,9 mila euro, + 22,9%). Analogamente i valori medi degli indicatori di redditività delle vendite ROS (Return on Sale, + 7%) e degli investimenti ROA (Return on Asset, +7%) si collocano su valori soddisfacenti e positivi. Pare utile una osservazione intrasettoriale in ragione della eterogeneità del settore. Utilizzando come riferimento il ROE, ma considerazioni analoghe valgono per gli altri indicatori reddituali, le aziende di somministrazione di cibi e alimenti, infatti, presentano un valore medio nettamente superiore alla media (42%) mentre le aziende che svolgono attività di agenzia di viaggio o tour operator hanno performance economiche globali negative (-3%).

Posizioni intermedie e positive per le aziende dell’ospitalità (11%). Le aziende del campione hanno consolidato la loro dimensione operativa: il totale del capitale investito si mantiene infatti mediamente stabile così come il rapporto di indebitamento che testimonia la stabilità del mix di finanziamento di queste imprese. Cresce di oltre il 30% il valore mediano degli assets, segnaletico della vitalità delle aziende più piccole del campione. A fronte della stabilità del volume dell’indebitamento, il peso degli oneri finanziari, costo direttamente connesso alla richiesta di risorse finanziarie dal mercato, è cresciuto in modo marcato nel 2022 a causa delle tensioni internazionali che hanno indotto un forte incremento del costo del denaro. Il turismo sardo si presenta, in conclusione, in salute sebbene la crescita sia disomogenea da un punto di vista intrasettoriale e siano tuttora presenti elementi endogeni ed esogeni al mercato che possono condizionarne il futuro. Soffermando l’attenzione sulla dimensione interna permangono i problemi logistici legati al trasporto aereo e marittimo che condizionano la capacità di attrarre arrivi e presenze e le possibilità di attivare percorsi efficaci di destagionalizzazione. L’inadeguatezza del sistema viario e ferroviario rende più complessa la mobilità dei turisti ed il coinvolgimento delle aziende e delle e delle comunità dell’entroterra sardo.

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