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Più risorse per il rilancio e più formazione per i lavoratori. Le richieste dei sindacati a Ue e Governo


Sono le posizioni espresse dai sindacati italiani ascoltati in Commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sul piano d’azione industriale per il settore automobilistico europeo

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Maggiori risorse europee per rilanciare il settore automotive, più attenzione alla formazione dei lavoratori e alle nuove tecnologie ma anche a forme di alimentazione innovative come l’idrogeno o poco valorizzate come l’ibrido. Sono le posizioni espresse dai sindacati italiani ascoltati in Commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sul piano d’azione industriale per il settore automobilistico europeo e della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sulla decarbonizzazione delle flotte aziendali.

BOSCHINI (FIM CISL): SITUAZIONE DRAMMATICA, SERVE FONDO STRAORDINARIO EUROPEO

“Ci troviamo in una situazione drammatica che vede il I trimestre 2025 con dati di produzione che sono significativamente inferiori rispetto allo stesso periodo del 2024. Registriamo un calo 35,5% degli autoveicoli e questo si riflette sulle ore lavorate, registriamo un crollo in tutti gli impianti con un grande utilizzo di ammortizzatori sociali con difficoltà sempre più forti per imprese e famiglie. Riteniamo che non sia possibile reggere oltre questa situazione perché gli ammortizzatori sociali andranno a terminare e non abbiamo un orizzonte di tranquillità davanti. Se i dati del I trimestre si dovessero proiettare su tutto il 2025 significherebbe un mezzo disastro” ha detto Stefano Boschini coordinatore auto Fim Cisl nazionale.
“Chiediamo un nuovo fondo straordinario europeo perché pensiamo non sarà possibile uscire da una situazione simile senza politiche di supporto economico a tutte le produzioni non solo all’unico produttore nazionale ma anche a tutta la componentistica. Abbiamo visto che l’Ue ha stanziato risorse enormi per il settore militari e insignificanti per l’auto”, ha concluso Boschini chiedendo anche interventi nella formazione dei lavoratori per le nuove tecnologie che si affacciano nel settore automotive.

FICCO (UILM): SIAMO IN LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE

“Siamo in una fase non solo di crisi dell’automotive ma di una vera e propria lotta per la sopravvivenza delle case automobilistiche europee e dell’industria italiana. In questa lotta è chiaro che molto pesante è l’influenza che ha la politica internazionale. In primo luogo la politica autolesionista di elettrificazione europea che va avanti a dispetto di sé stessa, e poi da ultimo le ben note misure protezionistiche degli Stati Uniti che possono causare un danno non tanto alle esportazioni italiane quanto soprattutto ai conti delle case automobilistiche, danni che poi indirettamente si ripercuoterebbero nel nostro paese” ha affermato Gianluca Ficco segretario nazionale Uilm. “Il primo campo in cui urge agire è quello delle multe. Si è fatto credere all’opinione pubblica che fossero cancellate, purtroppo non è così. Le multe alle case produttrici sono state semplicemente rinviate attraverso un macchinoso meccanismo che le spalma a livello triennale”, ha proseguito Ficco. “Ancora più grave è la situazione per i veicoli commerciali pesanti e il giorno che entreranno in vigore metteranno in crisi un’azienda sana come Iveco”.
“A livello italiano salutiamo con favore che il tavolo Automotive al Mimit è uscito da una fase di empasse ed è entrato in una fase costruttiva che ci ha permesso di focalizzarci sui problemi del nostro paese”, ha aggiunto il segretario Uilm. “Speriamo che il Governo italiano si adoperi per una mitigazione delle politiche europee” e “sull’energia. Poi a livello nazionale, sugli ammortizzatori sociali, che siano più tutelanti per i lavoratori e meno onerosi per le aziende”.
“Sono in arrivo molte vetture da Stellantis vi chiediamo di riformare la normativa sulle auto aziendale e di favorire l’acquisto per le flotte aziendali non solo delle full electric e plug in ma anche della ibride”, ha concluso.

MELCHIONNO (UGL): FONDAMENTALE INVESTIRE NELLA QUALIFICAZIONE E NELL’AGGIORNAMENTO DELLE COMPETENZE

“Lo stato attuale della crisi e la lotta alla sopravvivenza che il mercato italiano sta vivendo sono una realtà, l’innovazione porta con sé grandi responsabilità. Alcune professioni scompariranno altre nasceranno, ma è fondamentale investire nella qualificazione e nell’aggiornamento delle competenze attraverso la formazione continua dei lavoratori ed evitare che nessuno vebnga lasciato indietro” ha evidenziato Aurelio Melchionno segretario confederale Ugl. “Bene le iniziative europee ma noi dobbiamo continuare a utilizzare bandi ad hoc per garantire la formazione. È ovvio che c’è bisogno anche di ammortizzatori sociali creati ad hoc per la transizione” “e la mobilità sostenibile non deve essere un lusso per pochi ma accessibile a tutti” “anche con politiche di sostegno al reddito”.
“Le infrastrutture capillari sono la chiave del successo e una collaborazione tra pubblico e privato per garantirne l’accesso su tutto il territorio nazionale” e continuare anche con il bonus colonnine domestiche che riaprirà il 29 aprile”, ha proseguito.
“Altra cosa importante è la tecnologia, bisogna esplorare nuove forme di alimentazione come l’idrogeno oppure le ibride”. “Per fare tutto ciò serve un dialogo sociale costruttivo che sia equo e inclusivo, abbiamo bisogno di un’industria che viva in Europa e aiuti le persone”.

DE PALMA (FIOM CGIL): DA UE RISORSE IRRISORIE PER IL RILANCIO

“La questione fondamentale è che la scelta della Commissione Ue è una scelta che va nella direzione di stabilire elementi regolatori ma che da un punto di vista dell’alimentazione delle politiche industriali non v’è traccia se non per una parte su una collaborazione per un’alleanza europea per il veicolo autonomo e connesso per sviluppare un’architettura di strumenti comuni. Poi però le politiche industriali si fanno con le risorse: siamo andati a vedere il budget messo a disposizione e le risorse dal nostro punto di vista sono irrisorie” ha concluso gli interventi Michele de Palma segretario generale Fiom Cgil. “Il budget per il 2025-2027 è di 350 milioni di euro per tutta l’Ue. Il finanziamento Horizon per i software dal 2025 al 2026 è di 1 miliardo. Possiamo pensare che un piano europeo di rilancio si possa fare con 1,3 mld per tutta l’Europa con tecnologie che sono strategiche?”.
“Altro elemento è l’obiettivo di riportare in Europa la supply chain per almeno il 50% della capacità produttiva – ha proseguito -. È un obiettivo innanzitutto risibile ma non ci sono strumenti di sostegno europeo per il reshoring delle attività legate alla componentistica. Inoltre, se guardiamo i dati dal 2000 al 2023 la situazione in cui versa l’Europa è quello di un crollo verso il basso con la Cina che cresce in maniera significativa”.

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