Apprezzamenti del senatore Melchiorre per il DFP 2025
Il senatore di Fratelli d’Italia sottolinea l’importanza del Documento di Finanza Pubblica per la sovranità economica, il sostegno alle imprese e alle famiglie, e un fisco più amico dei cittadini onesti.
Il Documento di Finanza Pubblica (DFP) 2025 incassa il parere favorevole della commissione Finanze e Tesoro del Senato, un passaggio cruciale che, nelle parole del senatore di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre, relatore del provvedimento, segna una tappa fondamentale per il rafforzamento della sovranità economica nazionale e la difesa del tessuto imprenditoriale italiano dalle pressioni esterne.
Con un tono che esprime convinzione e ottimismo, Melchiorre ha sottolineato come le scelte intraprese dal Governo Meloni abbiano tracciato una “rotta di coraggio politico e concretezza economica”. Al centro di questa strategia, secondo il senatore, vi è un deciso sostegno alle famiglie e alle imprese italiane, la priorità degli interessi nazionali e il rafforzamento dei settori strategici, con un occhio vigile alla preservazione dei posti di lavoro e delle competenze industriali che rappresentano un patrimonio per il Paese.
Un capitolo centrale del DFP 2025 è rappresentato dalla riforma fiscale, descritta da Melchiorre come un intervento volto a garantire “più equità e meno burocrazia, più rigore e sviluppo”. Il bilancio, ha assicurato il senatore, continuerà a mantenere la sostenibilità dei conti pubblici, senza però sacrificare gli investimenti importanti per il sistema produttivo e per le politiche sociali destinate al sostegno delle famiglie, pilastri fondamentali della società italiana.
Particolare attenzione è stata dedicata al concordato preventivo biennale, uno strumento su cui il governo punta con decisione. Melchiorre ha evidenziato come rendere questo istituto realmente “appetibile per le imprese” significhi concretamente favorire le soluzioni concordate e agire in via preventiva per scongiurare l’insorgere di crisi aziendali che possono avere ripercussioni negative sul tessuto economico e occupazionale.
Il senatore di Fratelli d’Italia ha espresso con orgoglio la “capacità di questo esecutivo di non cedere a logiche assistenzialistiche ma di puntare su equità, merito e solidarietà vera”, delineando una visione di Paese “forte nei numeri ma ancor più nei valori”. L’attuale fase, ha spiegato, è dedicata all’implementazione dei nuovi istituti riformati, con l’obiettivo primario di semplificare gli adempimenti burocratici e rendere il rapporto tra Stato e cittadino più trasparente e lineare.
Un impegno fermo è stato ribadito sul fronte del contrasto all’evasione fiscale. I 26 miliardi recuperati nel corso del 2024, ha sottolineato Melchiorre, testimoniano la serietà dell’Agenzia delle Entrate, pur riconoscendo la necessità di un “salto di qualità”. In questa direzione, l’auspicio è quello di passare da un controllo automatico focalizzato sugli errori formali a un’azione più mirata e incisiva sull’evasione sostanziale, quella che realmente sottrae risorse vitali al Paese.
Melchiorre ha toccato i temi dell’innovazione e della giustizia fiscale, menzionando l’aggregazione dei crediti, la cessione selettiva e il taglio dei residui attivi. “Questa riforma non è solo un fatto tecnico, ma una scelta politica: intendiamo costruire un fisco amico di chi lavora onestamente e implacabile verso chi sottrae risorse al Paese”, ha dichiarato con fermezza, ribadendo l’impegno di Fratelli d’Italia per un’Italia sovrana, capace di difendere i propri interessi e premiare il merito, senza cedere a pressioni esterne o a ideologie considerate obsolete.
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