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In Italia l’agricoltura è identità. Chi ha la terra gestisce l’azienda


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L’agricoltura italiana rappresenta un pilastro fondamentale non solo dell’economia nazionale, ma anche dell’identità culturale e territoriale del Paese. Nonostante le sfide legate alla globalizzazione, ai cambiamenti climatici e alla crescente digitalizzazione, l’impresa agricola italiana continua a mantenere caratteristiche fortemente radicate alla propria tradizione. Infatti, la fotografia del tessuto agricolo nazionale mostra una realtà ancora aggrappata a modelli tradizionali di gestione, che si traduce in una conduzione diretta, legata alla proprietà della terra e al lavoro quotidiano nei campi.

Come evidenziato dal Centro Studi Agea, il 92,9% delle aziende agricole italiane sostenute da finanziamenti provenienti dall’Organismo Pagatore (OP) di Agea, sono condotte da Persone Fisiche, e si concentrano maggiormente nel Sud della Penisola (Puglia 30.3%, Sicilia 20.5% e Campania 11.9%) (fig. 1). Le imprese organizzate sotto forma di Persona Giuridica, pur presenti, rappresentano una quota minoritaria (7,1%) e sono spesso riconducibili a realtà di dimensioni maggiori o orientate verso una gestione più strutturata e imprenditoriale.

Anagrafiche attive Op Agea (Figura 1)

Nel sistema agricolo italiano, dove la frammentazione territoriale e produttiva è la norma più che l’eccezione, emergono strumenti analitici in grado di restituire una visione unitaria e comparabile del settore primario. Due tra i più rilevanti sono l’Orientamento Tecnico Economico (OTE) e la Produzione Standard (PS), parametri che offrono un quadro chiaro e omogeneo per descrivere il tessuto imprenditoriale agricolo italiano, rendendo confrontabili realtà profondamente diverse tra loro per dimensioni, colture, orientamento produttivo e redditività.

A fronte di 454.727 aziende agricole che ricevono pagamenti da Agea, il 49%,risulta specializzato in colture permanenti. In valori assoluti si tratta di 223.999 imprese del paese

L’OTE rappresenta una classificazione delle aziende agricole secondo la loro specializzazione produttiva, un sistema armonizzato a livello comunitario che consente di comprendere la vocazione di ciascuna impresa agricola. La classificazione OTE distingue a livello generale nove categorie: aziende a seminativi (OTE 1), ortofloricole (OTE 2), con colture permanenti (OTE 3), con erbivori (OTE 4), con granivori (OTE 5), a policoltura (OTE 6), a poliallevamento (OTE 7) e miste (OTE 8). L’OTE 9 raggruppa tutte le aziende non definite dalle otto categorie precedenti.

A fronte di 454.727 aziende che ricevono pagamenti da Agea OP, il Centro Studi Agea ha evidenziato come la maggior parte delle attività, ovvero il 49%, risulti essere specializzata nelle colture permanenti: un dato che si traduce in 223.999 imprese. (fig. 2).

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La specializzazione in colture permanenti (Figura 2)

Mettendo la cartina dell’Italia sotto la lente di ingrandimento, possiamo notare le varie strategie produttive in atto nei diversi contesti regionali. Ad esempio, la Puglia appare da subito la più performante, con 137.688 aziende attive, di cui 102.308 a OTE 3. (fig. 3)

La Produzione Standard gioca un ruolo altrettanto centrale. Essa rappresenta il valore lordo potenziale di ogni attività produttiva per unità di superficie o di capo allevato, espresso in euro e calcolato su base regionale.

Classificazione Ote per regione (Figura 3)

Come analizzato dal Centro Studi Agea, a fronte di un valore complessivo di oltre 20 miliardi, il valore economico più alto è di 5,3 miliardi di euro (27% del totale) e proviene dalle aziende specializzate in colture permanenti. (fig. 2)

La frammentazione territoriale e produttiva è la norma più che l’eccezione. Ma emergono strumenti che restituiscono una visione unitaria e comparabile del primario

L’Italia, in un contesto segnato da incertezze globali, può rafforzare il proprio vantaggio competitivo e rappresentativo dell’intero Sistema Paese proprio grazie alla sua straordinaria diversità agricola. La capacità di leggere correttamente la struttura economica delle aziende agricole è uno dei fondamenti che Agea garantisce nella gestione dell’intero comparto. L’OTE e la PS, pur essendo strumenti di classificazione, sono in realtà indicatori economici di grande valore strategico, capaci di segnalare tendenze, criticità e potenzialità di sviluppo nei diversi comparti agricoli, al fine di avere dati essenziali per indirizzare gli investimenti pubblici e privati verso un’agricoltura più efficiente, sostenibile e resiliente.

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