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Piano Sociale Clima, OdG Braga (PD): impegno governo destinazione fondi a famiglie e microimprese vulnerabili


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Atto Camera

Roma – Ordine del Giorno 9/02281-A/030

presentato da

BRAGA Chiara

testo di

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Martedì 15 aprile 2025, seduta n. 467

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca misure volte a introdurre misure di sostegno in favore delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale;

l’articolo 2, comma 2 definisce alcune finalità prioritarie a cui dovrà tendere il Piano sociale per il clima, attualmente in corso di predisposizione;

in particolare, viene infatti stabilito che, nel rispetto delle finalità previste dal regolamento (UE) 2023/955 (che disciplina, tra l’altro, la presentazione da parte di ogni Stato membro di un apposito piano sociale per il clima), nell’ambito delle misure di attuazione del PSC sono previste specifiche misure di investimento e sostegno per famiglie e microimprese vulnerabili, in misura non superiore al 50 per cento del totale delle risorse disponibili, anche con modalità flessibili e diversificate in ragione dell’andamento dei prezzi dei prodotti energetici, in maniera da garantire misure di intervento immediato per la riduzione dei possibili impatti negativi ai fini dell’accesso a servizi energetici essenziali;

il Fondo sociale per il clima è stato infatti istituito dal regolamento (UE) 2023/955, per il periodo compreso tra il 2026 e il 2032, al fine di sostenere finanziariamente gli Stati membri per le misure e gli investimenti indicati nei piani nazionali a beneficio delle famiglie, delle microimprese e degli utenti dei trasporti che sono vulnerabili e risentono particolarmente dell’inclusione, nel sistema di emission trading disciplinato dalla direttiva 2003/87/CE, delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dagli edifici e dal trasporto su strada;

il Fondo ha una dotazione finanziaria di 65 miliardi di euro per il periodo dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2032, ma qualora l’ETS 2 fosse rinviato al 2028 l’importo massimo scende a 54,6 miliardi di euro;

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all’Italia spetta una quota del Fondo di 7 miliardi di euro (o di 5,9 miliardi in caso di rinvio dell’ETS 2 al 2028), al quale lo Stato deve contribuire con almeno il 25 per cento dei costi totali stimati dal Piano nazionale;

quanto al contenuto, il Regolamento prevede che «nei costi totali stimati dei piani gli Stati membri possono includere i costi delle misure che forniscono alle famiglie vulnerabili e agli utenti vulnerabili dei trasporti un sostegno diretto al reddito per ridurre l’impatto dell’aumento dei prezzi del trasporto su strada e dei combustibili per riscaldamento», ma anche che «i costi delle misure che forniscono un sostegno diretto temporaneo al reddito non rappresentano più del 37,5 per cento dei costi totali stimati del piano»;

il Piano sociale per il clima deve essere presentato alla Commissione, a seguito di una consultazione pubblica, entro il 30 giugno 2025;

nel corso dell’incontro del Governo con i rappresentanti delle categorie produttive, per un confronto sul tema dei dazi recentemente introdotti dagli Stati Uniti, la Presidente Meloni avrebbe offerto 32 miliardi di euro per sostenere le aziende in difficoltà, senza gravare sulla finanza pubblica. Nel dettaglio, 14 miliardi dovrebbero provenire dai fondi del PNRR «per sostenere l’occupazione e aumentare l’efficienza», 11 miliardi dalla revisione della politica di Coesione e 7 miliardi dal Piano sociale per il clima;

la revisione dei suddetti strumenti dovrà essere necessariamente oggetto di negoziato con la Commissione europea;

si ricorda che la legge di bilancio per il 2025 ha previsto un ulteriore stanziamento, di circa 2 miliardi di euro, per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, facendo così lievitare il costo di un’opera inutile, costosa e pericolosa a oltre 13 miliardi di euro,

impegna il Governo

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a valutare gli effetti applicativi dell’articolo 2, comma 2, del provvedimento in esame al fine di assicurare che la proposta di Piano sociale per il clima sia coerente con le finalità e le condizionalità stabilite dal regolamento (UE) 2023/955, garantendo pertanto che i fondi vengano destinati esclusivamente alle famiglie, alle microimprese e agli utenti dei trasporti vulnerabili e che risentiranno particolarmente dell’inclusione nel sistema ETS2 dei settori degli edifici e del trasporto stradale.
9/2281-A/30Braga, Simiani, Curti, Evi, Ferrari.






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