Ormai ci si avvicina a lunghe falcate alle Olimpiadi di Milano-Cortina che vedranno coinvolti i territori di tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige). A fare i conti con i bilanci sono soprattutto le piccole e medie imprese, colonna portante dell’economia italiana, che guardano ai Giochi invernali come a un trampolino di lancio per il proprio business, soprattutto per quelle zone montane che solitamente non sono toccate da eventi di questa portata, con addosso i riflettori del mondo. Ma chi e quanto sta investendo preventivamente nel ritorno economico della grande manifestazione sportiva del 2026?
Gli investimenti delle pmi
Una delle ultime ricerche sulle previsioni di indotto economico per le pmi in conseguenza delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 è stata condotta da Ipsos per Visa, società di carte di credito partner della manifestazione. L’indagine, realizzata attraverso 300 interviste telefoniche a febbraio 2025, può contare su un campione di aziende situate nei territori ospitanti (Milano, Cortina d’Ampezzo, Bormio, Livigno, Anterselva, Predazzo, Tesero, Verona) ma anche in aree limitrofe non direttamente coinvolte nell’evento. Si rivela che il 95% delle piccole e medie imprese delle regioni del nord Italia che ospiteranno i Giochi invernali prevede un impatto economico positivo dalla manifestazione, con il 64% che si aspetta benefici concreti per il proprio business. Quasi il 50% di chi ha la propria attività nelle aree montane delle tre regioni coinvolte si sarebbe concentrato soprattutto su ristrutturazioni, marketing, personale e digitalizzazione, con i settori alberghiero e della ristorazione che emergono come i segmenti più attivi, per ovvi motivi. Lo sforzo è consistente: il 40% del campione avrebbe già definito un budget pari a circa il 14% del proprio fatturato annuo. Insomma, ci si prepara a un evento con altissime aspettative economiche e a livello di infrastrutture: l’84% delle pmi intervistate ritiene che i Giochi ne porteranno di nuove, assieme a “riqualificazione delle aree urbane e periferiche e miglioramenti alla mobilità dei territori coinvolti”, recita lo studio.
Una maggiore digitalizzazione
Per gli imprenditori intervistati l’evento diventa anche un’opportunità per una maggiore digitalizzazione della propria azienda. Più della metà di chi ha già investito o intende farlo (53%) dice di volersi concentrare sulle infrastrutture di pagamento. Il motivo è presto detto: oltre il 90% delle imprese ritiene che i pagamenti digitali saranno il metodo preferito dai visitatori nazionali e internazionali, soprattutto nei servizi di ristorazione (98%) e nel trasporto locale (97%). Quasi un’azienda su tre fornisce ai propri clienti almeno un servizio digitale, che va dalla prenotazione al pagamento online ai sistemi di fatturazione centralizzati o cashback, fino agli sconti associati all’uso dei pagamenti digitali. Il 52% delle pmi intervistate vuole implementare i servizi digitali o sta cercando una guida per rendere gli investimenti più efficaci in questo settore.
Che a beneficiarne sarà soprattutto il settore dell’hospitality, è un fattore che aveva trovato conferma anche in un altro studio, che aveva già messo in fila dei dati sui possibili pernottamenti. Airbnb ha fatto una stima sull’uso degli appartamenti presenti sulla sua piattaforma, tenendo conto degli arrivi per le Olimpiadi e le Paralimpiadi. Lo studio, commissionato alla società di consulenza Deloitte, evidenzia come siano previsti 4,2 milioni di pernottamenti per le Olimpiadi Milano Cortina e 785 mila per le Paralimpiadi. Airbnb prevede inoltre un aumento dell’80% dei prezzi per gli affitti brevi durante i Giochi, con un guadagno stimato per ogni singolo host che si aggira intorno ai 2.400 euro. I soggiorni genereranno a livello nazionale un impatto economico totale, incluso il guadagno degli host e le spesa effettuate dagli ospiti, stimato in 154 milioni di euro, con il pubblico che spenderà in media 150 euro al giorno.
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