Grande soddisfazione a Santo Stefano Belbo per il successo della Giornata del Made in Italy, tenutasi martedì 15 aprile. L’evento, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Casa del Made in Italy Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, ha coinvolto l’intera comunità, a partire dai più giovani: gli studenti dell’Istituto Comprensivo Cesare Pavese durante la mattinata hanno visitato alcune eccellenze tra le aziende del territorio.
Nel pomeriggio, l’Auditorium della Fondazione Cesare Pavese ha ospitato la tavola rotonda dal titolo “Il nostro Made in Italy: cultura, tradizione e innovazione da Santo Stefano Belbo nel mondo”, moderata dal sindaco Laura Capra. “Scendere in campo direttamente vuole essere un omaggio istituzionale alle nostre imprese e alle personalità che portano nel mondo l’orgoglio santostefanese. Un esempio recente? Durante il G7 in Puglia, i grandi della Terra hanno brindato proprio con bollicine del nostro paese, meritatamente elette bandiera del Made in Italy”, ha dichiarato il primo cittadino.
Nutrita la platea di sindaci dei Comuni vicini, una testimonianza della sinergia che impegna gli Amministratori del territorio senza campanilismi. Per la Regione Piemonte, l’assessore al Commercio e Agricoltura Paolo Bongioanni. In rappresentanza di Confindustria Cuneo, in sala Francesca Martino, con Fausto Marino del Mulino Marino, Paolo Marmo di Marmoinox, Pierpaolo Bianchino per SIMIC e Renato Sevega per Siscom. Presente anche una delegazione degli studenti che nella mattinata hanno partecipato alla visita alle aziende simbolo di eccellenza Made in Italy a Santo Stefano Belbo, le stesse i cui rappresentanti hanno preso parte alla tavola rotonda.
In apertura del talk, il video-saluto del Ministro Adolfo Urso alla guida del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – che ha patrocinato l’evento – e della Casa del Made in Italy, prima di entrare nel vivo degli interventi con Gianfranco Santero, presidente di 958 Santero. Sulla comunicazione differente adottata dal suo brand per affermare con creatività il Made in Italy vinicolo sui mercati internazionali, ha commentato: “Spumanti e vini, prodotti molto tradizionali, nella nostra visione hanno assunto un carattere artistico, fatto di molto colore in etichetta, per identificare il nostro brand. Così il giallo ha invaso gli scaffali: è il segreto del 958. Addirittura sappiamo di alcuni che acquistano le bottiglie vuote”.
Riccardo Capetta, amministratore delegato delle Cantine Capetta – Duchessa Lia, ha ribadito l’importanza della sinergia tra passato e futuro. Anche a suo giudizio “tradizione e innovazione vanno tranquillamente a braccetto, specialmente in un settore storico come quello vinicolo. Non è un controsenso, basti pensare a quale importante propulsione abbiano dato la tecnologia 4.0 e l’IA alle nostre cantine, con linee di produzione intelligenti e macchinari sicuri e performanti, a beneficio di operatori e azienda e della qualità dei prodotti”.
Un lungo passato artigiano si coniuga perfettamente con l’innovazione dei processi produttivi attuali in Tosa Group S.p.A.; Fabio Tosa ha spiegato il ruolo dell’intelligenza artificiale nella crescita aziendale: “Il nostro successo nasce da un equilibrio tra tecnologia avanzata e il valore umano costruito in quarant’anni di lavoro. I nostri assistenti virtuali MAT e Winston migliorano il lavoro quotidiano di tecnici e clienti, rispondendo con tempestività anche a esigenze complesse, ma possono fare tutto ciò perché sono continuamente formati dalla pluridecennale esperienza dei nostri dipendenti”. Etica, welfare e sostenibilità sono i valori di Tosa Group che Serena Tosa ha evidenziato: “Prendersi cura delle persone e del territorio è una chiave fondamentale del successo Made in Italy”, che passa anche attraverso rinnovati spazi di relax nel refettorio dei dipendenti e la grande biblioteca aziendale collegata a quella pubblica santostefanese.
Sempre a proposito di cultura, Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Pavese, ha sottolineato come “da Italiani, siamo gli unici a poter esibire il connubio perfetto tra scienza e umanesimo, simboleggiato dall’Uomo Vitruviano di Leonardo che, non a caso, è simbolo delle celebrazioni di questa giornata. Oggi la cultura è impresa e motore economico”. Vaccaneo ha inoltre ricordato il progetto podcast della Fondazione, sviluppato da Chora Media, ponte innovativo tra letteratura e nuove generazioni.
Assegnare priorità è fondamentale per raggiungere alti risultati. Per Lasergi S.r.l., l’amministratore delegato Luca Monteu Aliot ha scelto di mettere in primo piano il ruolo di curiosità e tenacia come motori dell’innovazione: “Essere curiosi ci permette di scoprire cosa ci appassiona davvero e di affrontare le grandi sfide con energia. La tenacia aiuta a correggere il percorso e raggiungere obiettivi che sembravano impossibili… Consiglio ai ragazzi di coltivare queste due attitudini”.
Se da sempre Made in Italy è sinonimo di genuino, è importante evidenziare come sia ancora oggi così, indipendentemente dai grandi volumi che si possano produrre. Ha spiegato come orientarsi nella ricerca di un prodotto alimentare autentico Emanuele Sandri, amministratore delegato del Pastificio Vallebelbo, che bene conosce il connubio tra qualità e quantità: “Il Made in Italy autentico può esistere anche su grandi produzioni, come i nostri plin, realizzati con soli cinque ingredienti che tutti noi abbiamo nel frigo di casa. Dobbiamo però investire di più nella promozione delle nostre tipicità territoriali, per far conoscere meglio il valore dei prodotti di queste colline anche a chi ancora pensa che i tortellini siano più buoni”.
Diverse le voci del tessuto imprenditoriale locale intervenute, affiancate da due ambassador santostefanesi d’eccezione: il pilota automobilistico Rinaldo “Dindo” Capello e il regista Andrea Icardi.
Il ritorno alle radici, per Dindo Capello, è sempre stato il tassello fondamentale per la propria carriera sportiva e imprenditoriale: “Anche il successo ha bisogno di un km zero da cui ripartire per affrontare nuove sfide”. Icardi, regista del film “Onde di Terra”, candidato ai David di Donatello 2025, ha colto l’occasione del palco della Giornata del Made in Italy per ringraziare il territorio per il sostegno ricevuto nella fase di realizzazione: “Il successo del mio film è strettamente legato al coinvolgimento e all’affetto ricevuto da Santo Stefano Belbo. Il territorio è stato protagonista insieme a noi. Avere uno staff locale fa tutta la differenza del mondo, eppure è raro. Può stranire, ma solitamente la produzione fa scelte che non tengono conto del legame territoriale”.
Al termine degli interventi, la giornata si è conclusa con un ottimo rinfresco a base di eccellenze gastronomiche tipiche e brindando con calici dei produttori protagonisti dell’evento, un’appropriata chiusura per riaffermare ancora una volta Santo Stefano Belbo come terra di eccellenze Made in Italy, in grado di coniugare cultura, imprenditorialità e innovazione.
c.s.
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